venerdì 18 ottobre 2013

Taglio Cesareo, armonizzare la cicatrice e liberare le emozioni


"...con la mano sfioro il mio corpo, mi sto vestendo, mi sto lavando, vivo la mia giornata, ma c'è un momento in cui socchiudo gli occhi e, contemporaneamente, la mano sorvola la ferita.
E' solo cicatrice, dicono, ma è viva, la sento che urla il nostro dolore, il parto avvenuto ma non nella sua forza primordiale, sento nella ferita la presenza dell'assenza del compimento.
I miei occhi e le mie mani si fondono nell'amore del mio bimbo ma tra di noi c'è sempre lei, la ferita; cicatrice del corpo e dell'anima, continua a frapporsi tra me, il mio bambino ed il compagno.....
E' ora che gli occhi e le mani possano posarsi con amore sulla cicatrice, che essa possa trasformarsi in vissuto lasciando che l'urlo evapori in dolci parole."

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